Mateusz Urbanowicz vive a Tokyo da parecchi anni. Nel 2016 esordisce con una serie di dieci tavole ad acquerello dedicate alle vecchie botteghe di Tokyo. I disegni, che subito ottengono un grande successo, appaiono su numerosi giornali e in trasmissioni televisive. L’autore decide quindi di completare la serie con quaranta nuove botteghe, esplorandone le varianti architettoniche nei vari quartieri tokyoti. Il libro finisce presto per diventare una guida di riferimento per tutti i nostalgici della vecchia Tokyo. Il testo bilingue, italo-giapponese, comprende un’appendice che spiega la tecnica usata per disegnare le facciate e il materiale adottato per realizzare i disegni, tutti ad acquerello. Mateusz Urbanowicz è nato in Slesia, in Polonia. Dopo aver studiato cinema d’animazione a Kōbe, in Giappone, ha lavorato a Tokyo come disegnatore d’ambienti per il cinema d’animazione nello studio Comix Wave Films, collaborando con il regista Makoto Shinkai (Your Name). Attualmente realizza fumetti, illustrazioni, lavori d’animazione e video come artista freelance, conquistando follower in tutto il pianeta
Vincere l’ansia, Raffaele Morelli
“Questo libro offre un percorso di cura dell’ansia attraverso una serie di lezioni e di esercizi pratici. Alla base di tutto c’è un modo nuovo di guardare a questo disagio: l’ansia non è un sintomo da mandare via, ma la voce del profondo che ha bisogno di essere accolta e ascoltata. Arrendersi, farsi amica l’ansia, è una tappa decisiva per la guarigione. Solo così facendo non le permetteremo di rovinarci la vita. Guai invece a trattarla come un nemico, perché si finisce per esasperarla e cronicizzarla. Gli esercizi consigliati in queste pagine, che utilizzo abitualmente con i miei pazienti, servono a chiamare in campo quei meccanismi di autoguarigione che sono profondamente inscritti nella natura di ciascuno di noi. Si possono praticare anche più volte al giorno, basta solo chiudere gli occhi e portare la consapevolezza sul mondo delle immagini, delle fantasie, di quelle energie che sono sempre più lontane dalla nostra vita psichica cosciente. Ognuno può trovare le immagini che sente più appropriate alla sua interiorità e scoprirà il loro potere inaspettato. Le immagini sono i veri psicofarmaci. L’ansia è un richiamo, a volte disperato, della nostra interiorità soffocata dall’Io, dai pensieri, dalle convenzioni esterne, dalle nostre identificazioni. Quando la sentiamo arrivare, anziché scacciarla, accogliamola, ascoltiamo quello che ha da dirci. Vuole ricordarci a cosa siamo destinati, condurci verso il nostro vero tesoro. Dopo aver svolto il suo compito, da vera amica, svanirà”.