di Carlo Musso.

Per volontà di papa Francesco questo eccezionale documento avrebbe dovuto in un primo momento vedere la luce solo dopo la sua morte. Ma il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffondere ora questa preziosa eredità.
Con Spera, Papa Francesco compie un gesto inedito nella storia della Chiesa: scrivere un’autobiografia mentre è ancora in carica. Il libro, pubblicato da Mondadori nel 2025 in occasione del Giubileo della Speranza, non è soltanto un resoconto di vita, ma un vero e proprio manifesto spirituale e umano.
Dal cuore di Buenos Aires al soglio pontificio, Francesco racconta sé stesso con uno stile diretto, semplice e profondamente umano. Le sue radici italiane, l’infanzia nei quartieri popolari argentini, la vocazione, la Compagnia di Gesù, e infine l’inaspettata elezione a Papa: tutto è narrato con sincerità, ma senza eccessi di autocelebrazione.
L’opera è arricchita da fotografie inedite e momenti di riflessione che vanno oltre l’autobiografia tradizionale. Francesco affronta senza timori temi cruciali: l’ecologia, le tensioni globali, la condizione della donna, la sessualità, il ruolo della tecnologia. Lo fa da testimone del nostro tempo, ma anche da uomo che ha vissuto molte contraddizioni e ha cercato di affrontarle con il Vangelo in mano.
La forza di Spera non sta tanto nelle rivelazioni, quanto nella coerenza tra vissuto e pensiero. Non è un testo accademico né un trattato teologico: è un racconto fatto per parlare a tutti, credenti e non. A tratti manca forse di profondità critica sul suo pontificato — come alcuni recensori hanno sottolineato — ma guadagna in autenticità e calore umano.